domenica 21 novembre 2010

Girovagando

Si viaggiava in macchina, io lato passeggero, e passava in radio il pezzo nuovo di un tizio assieme a un altro tizio che tempo addietro, milioni di anni fa, faceva pure roba buona e ancor prima... cazzo che roba che faceva (almeno così sembrava: si era giovani), mentre ora a furia di annacquo è arrivato a sta merda che il tipo che guida alla mia sinistra nella sua infinita benevolenza continua a definire "rap", anzi "hip hop", e aggiunge che lui proprio non li sopporta, i rapper. E io, che prima che si decidesse a passare dal cd alla radio mi ero dovuto sorbire per un trenta minuti buoni Lucio Battisti (Lucio Battisti! Dio mio, Lucio Battisti!), io mi ripasso mentalmente qualcosa che sì, puoi chiamare hip hop a buon ragione, ci mixo sopra questo benedicendo chi ne pensato il crossover e penso che mi piacerebbe trovarmi una volta a parti invertite, con me alla guida. Così, giusto per fargli vivere il finale di una scena come questa.

House Of pain - Jump Around

sabato 13 novembre 2010

Scelte

Poniamo che vi arrivino due proposte di lavoro, e poniamo che non stiate lavorando. La prima ha le seguenti condizioni (e decidete voi se sono pro o contro):

- lavoro bene o male conosciuto (sì, insomma, non proprio ma tanto son sempre le stesse balle)
- posto che potrebbe diventare fisso in una azienda
- a tre quarti d'ora da casa (considerando il traffico torinese, in realtà sono solo 12 km)
- dieci ore al giorno più sabato mattino eventuale (quindi 50/55 ore settimanali)
- orario 7,30-12,30 / 13,30-18,30, quindi sveglia alle 6 e rientro alle 19,30 (più o meno)
- dedizione particolare al lavoro (qualche responsabilità insomma)
- paga base 1.100 euro (straordinari esclusi, e avete visto che di base sono tanti. Quelli di voi sindacalizzati non si scandalizzino per la richiesta anomala sull'orario: ormai va così!)
-ambiente malsano (molto malsano: odore persistente di solventi, resine, tinture)
- impressione sui datori di lavoro: abbastanza positiva (non fosse altro perchè è gente che parla chiaro)
- investimenti da parte mia: nessuno.

La seconda prevede invece:

- attività di vendita (mai fatta prima)
- lavoro bene o male in autonomia
- marchio ottimo, destinato a una fascia di clientela medio alta
- in giro per la regione (con auto propria)
- orario variabile dalle 9 alle 20 (ora più ora meno, pausa pranzo di un paio d'ore, non fosse altro perchè non ci sono clienti in quell'orario)
- paga base sconosciuta (portafoglio clienti ancora da definire, il resto tutto a provvigione)
- impressione sui datori di lavoro: abbastanza positiva, ma meglio non averne (sono venditori in fondo, per cui non sai se c'è da fidarsi)
- l'attività prevede un investimento non richiesto ma per me necessario (la mia auto non durerà ancora molto, bisognerà aprirsi una partita iva).

Ecco, premesso che io credo di aver già deciso, voi cosa fareste?

giovedì 4 novembre 2010

Prendi lui per esempio

L'ImperAttore Obama dopo la scoppola elettorale di medio termine: "La gente è profondamente frustrata perchè l'economia non si riprende abbastanza in fretta, perchè non vengono creati abbastanza velocemente nuovi posti di lavoro" (qui). Neanche da noi se è per questo, eppure in giro non vedo tutto questo malcontento e il suo collega italiano continua ad avere (pare) il solito vasto seguito.
Per risolvere la faccenda forse Barack dovrebbe prendere esempio da chi è più vecchio e quindi raccontare più barzellette, avere più interesse per le belle donne (meglio se minorenni), prendersela con qualche minoranza, peggiorare un po' le sue frequentazioni, dire almeno una cazzata al giorno.
Qui da noi pare funzionare alla grande.

Aloe Blacc - I Need a Dollar (Live in Studio)

martedì 2 novembre 2010

Aspettando Waterloo

Leggo un po' dappertutto inviti e appelli a Fini e ai suoi a "staccare la spina", a farlo cadere, a mettere fine a un governo nato con la più vasta maggioranza mai vista in Italia e nonostante ciò incapace di fare alcunchè se non mettere pezze e levare immondizia sia reale che metaforica, unica vera attività in cui sono parsi eccellere. Per due anni e mezzo non sono riusciti a far nulla se non tagliare indiscriminatamente, azzerare ogni speranza di futuro per intere categorie di persone, millantare riforme tanto propagandate quanto sconosciute nei contenuti e nei possibili effetti futuri, precipitare l'intero Paese in un clima desolante dove i papponi e le mignotte sono le figure più nobili professionalmente parlando.
No, cazzo. La spina se la deve staccare da solo.
Sfiduciarlo sarebbe dare un pretesto per addossare ancora una volta la colpa del suo mancato governo a qualcun'altro, e in vista di future elezioni ciò non deve accadere. Devono essere ben evidenti le sue mancanze e le sue colpe, bisogna che lo schifo in cui questo Paese è precipitato arrivi anche ai suoi più ostinati e ottusi sostenitori. Bisogna che anche loro, dopo chiesa e industriali, dicano basta, che a chiederne le dimissioni arrivino i Feltri, i Sallusti, i Belpietro, e poi i suoi sottoposti, i Cicchitto, i Gasparri, i La Russa, i Bondi, i Capezzone, i Bonaiuti (qualcuno piano piano ci sta arrivando).
Bisogna che a pentirsi per la scelta fatta arrivino quanti in questi anni lo hanno voluto e votato, credendoci sinceramente e che oggi assistono increduli allo scempio, incapaci di ammettere che forse avevano ragione gli altri.
Se è necessario ancora tempo bisogna prendere tempo: non deve essere una sconfitta, deve essere una resa, non deve essere Lipsia, deve essere Waterloo. Solo così si avrà qualche speranza di non ritrovarselo la prossima volta.