venerdì 3 aprile 2009

Che simpatica canaglia!

Credo che tutti abbiamo avuto per compagno di scuola uno come lui.
Ve lo ricordate quel bambino bassino e grassottello che sedeva più o meno a metà classe, perchè i primi posti sono per i secchioni e gli ultimi per i ripetenti, e che tirava le palline con la cerbottana-biro mentre la maestra spiegava la lezione? Massì che ve lo ricordate, quello che la maestra richiamava di continuo, e che rideva sguaiato se venivano pronunciate le parole pene e vagina. Quello con la battuta sempre pronta, che faceva ridere tutta la classe, ma non la battuta intelligente, quella la diceva il tipo che sedeva più avanti e oggi è dietro a una cattedra a cercare di capire come sia possibile tutto ciò, parlo della battutaccia da futura caserma con tripli sensi a sfondo ovviamente sessuale.
Ecco, vedo che cominciate a ricordarlo quel tipo bassino e un po' grassottello. Ricordate anche che alle elementari faceva molto ridere, alle medie già un po' meno, al liceo proprio per niente. Non riuscite a mettere a fuoco, lo so che eravate impegnati in altro, ma di certo ricordate che non lo filavate più tanto e non ridevate certo più alle sue uscite, anzi lo trovavate piuttosto becero, non il tipo da portarsi dietro se c'era da fare il filo a qualche ragazza. Insomma lo reputavate un po' sfigatello, e lo era, con la sua bassa statura e l'adipe abbondante, ma soprattutto proprio non sapeva stare in mezzo agli altri. Nel senso che forse avrebbe anche potuto essere simpatico, non avesse avuto quella smania di farsi notare a tutti i costi. Pensavate fosse dovuto al fatto che era bassino e un po' grassottello e gliele perdonavate tutte, le battutacce volgari e le uscite un po' così, un po' perchè siete buoni e vi sapete mettere nei panni degli altri, ma soprattutto perchè chissenefrega, in fondo ha i soldi e fa comodo uno un po' sfigato ma con villa al mare e tenuta di campagna per le feste, dove mentre voi limonavate beati lui intratteneva tutti cantando canzoni stupide.
Poi lo avete perso di vista. Si sà come va la vita, uno di qua uno di là, non ricordate più che fine abbia fatto. A ripensare al bambino bassino e grassottello ancora oggi vi scappa la risata, ma immaginate che adesso anche lui sia diventato normale, prima o poi tutti diventano adulti e smettono di tirare palline con la cerbottana-biro e di ridere alle parole pene e vagina.
Questo è quello che immaginate. Invece no, non è così. Voi forse siete diventati adulti, lui è rimasto quello di allora e continua a farsi richiamare dalla maestra.
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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo ricordo benissimo...Ma già alle elementari si distingueva per essere quel tantino lecchino, già ipocritello alla sua età, col grembiule sempre pulitino e la battuta alla "viva il parroco"...E poi iniziava tutte le frasi con "io"...Io, io, io...

Bastian Cuntrari ha detto...

Poco fa ho commentato da qualche amico il video... l'ennesimo sulla nostra figura di cacca... E mi ha colpito il gesto della Regina: identico a quello che la maestra avrebbe potuto fare all'ennesima "marachella" del cicciottello. Un gesto tra l'irritato e lo sconfortato: come se dicesse che proprio è irrecuperabile e che non c'è più speranza...
Bellissimo post, nonostante tutto.

Alessandro Tauro ha detto...

Bellissimo!! Sei riuscito a trattare con un'eleganza e un sarcasmo eccellenti un qualcosa di cui si fa fatica persino a parlare senza sentirsi idioti come il "bambino" protagonista!
Stupendo davvero...!

Gap ha detto...

Bravo!!!!!!!!!!
Grazie
Bravo!!!!!!!!
Grazie

Luz ha detto...

Meraviglioso! Peccato che nella foto che hai scelto il bambino grassottello a me sia sempre piaciuto da morire, mentre quello diventato adulto e che ancora si fa riprendere dalla maestra-regina mi fa pensare che se da pargolo fosse stato affidato alle cure di Mamma Ebe o della Cianciulli, oggi staremmo tutti meglio.

Rouge ha detto...

@ Luz: anche a me piaceva da matti. Adoravo quel telefilm.

Gap ha detto...

scusa l'intrusione
HO PUBBLICATO LA LISTA DEGLI OSPEDALI DEL LAZIO DOVE E' POSSIBILE DONARE SANGUE. OGNUNO SI PREOCCUPI DELLA PROPRIA REGIONE