mercoledì 7 gennaio 2009

Egalité

Ora che sappiamo che al ministro delle Politiche Sociali, del Lavoro, nonchè della Salute Maurizio Sacconi, il fatto che a dicembre ci sia stato un aumento vertiginoso del ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese italiane (per la sola cig ordinaria del 525 %) non desta che una "relativa preoccupazione", siamo certo molto più tranquilli. Che poi "relativa" a cosa non si sa bene. Magari relativa alla chiusura totale delle imprese, forse, oppure alla cassa se fosse stata straordinaria. Forse è proprio "relativa" alla seconda prospettiva, certo più preoccupante. Dimentica però il ministro alcune cose. Dimentica che in molti casi la cassa ordinaria non è che il preludio a quella straordinaria, preludio a sua volta di licenziamenti, che a nessun datore di lavoro piace veder fallire la propria impresa (almeno ai datori onesti), che prima di farla fallire si cerca in ogni modo di evitarlo e tra i mezzi a disposizione c'è proprio la cassa integrazione. Dimentica soprattutto che la cassa ordinaria prevede una retribuzione pari all'80% della propria paga e comunque nella maggioranza dei casi non superiore a 858 euro mensili (la cifra pattuita per il 2008). Al ministro dunque preoccupa relativamente il fatto che milioni di lavoratori, che già dovevano fare i salti mortali per far quadrare i conti, debbano rinunciare al 20% del proprio stipendio, che per cifre così basse vuol dire tantissimo.
Certo si dirà che in fondo pur non lavorando tutti i lavoratori in cassa sono comunque pagati.
Tu guarda la democrazia come ci rende tutti uguali: ai nostri ministri capita la stessa cosa.

5 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Io manderei in cassa integrazione a 500 euro al mese tutti quegli imprenditori ladri che non pagano le tasse con i politici corrotti, e affanculo tutti gli italiani che con la loro testa di cazzo hanno condiviso ideali sbagliati per tutto questo tempo. Solo che adesso il periodo delle vacche grasse è finito.
Un saluto

progvolution ha detto...

la relativa preoccupazione denota relativa intelligenza e sensibilità da parte di chi, dall'alto dei suoi privilegi, e relativamente non toccato da qualunque crisi economica e sociale
Sussurri obliqui

articolo21 ha detto...

Io attendo il 1000%...

Alberto ha detto...

"Loro" sono laggiù, non saprei dire esattamente dove, noi siamo qui nella dura realtà. E da laggiù non la vedono.

garimar ha detto...

che loro siano ovunque meno che con noi è un dato di fatto.
Che in ogni caso , occorre esser onesti, la responsabilità della crisi del lavoro (e quindi economica) e piu' in generale dello stato sociale non sia esclusivamente e solo dei politici è altrettanto vero.
Anche in questo csao ci sono pochi vincitori e moltissimi vinti.

(grazie del tuo commento al mio blog , ti ho risposto)